Codice anagrafe nazionale ricerche: 58240
Denominazione: Istituto di Ricerche Economiche e Sociali dell'Emilia-Romagna

CF: 92032080373
Codice iscrizione provvisorio anagrafe: 58240

Data codice iscrizione anagrafe: 11/01/2007
Sede legale Via Marconi 69
Regione Emilia-Romagna
Provincia BO
CAP 40122
Comune Bologna

Fax: 051-294804
Natura giuridica: Altri Enti
Attività: ISTAT: 73200
Descrizione:
Attività Ricerca e sviluppo sperimentale nel campo delle scienze sociali e umanistiche

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Research Area: Welfare and labour Elaborazione - esplorazione tra i lavori cognitivi in italia
Status: In progress  
   
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Description:

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Il paradigma del lavoro contemporaneo si caratterizza per una crescente centralità e rilevanza delle sue componenti immateriali (cognitive, affettive e simboliche). Tale centralità all’interno dei processi di produzione del valore contemporanei si accompagna però a una piuttosto evidente e progressiva frantumazione e umiliazione del lavoro. Appare inoltre piuttosto evidente come i caratteri oggettivi e soggettivi del lavoro cognitivo diano vita a fenomenologie sociali e culturali inedite che le tradizionali coordinate teoriche interpretative del moderno stentano a comprendere. Ad esempio il rapporto tra il lavoro e processi di soggettivazione tende oggi sempre di più a seguire percorsi “imprevisti” e non scontati che da un lato re-inscrivono il lavorare all’interno d’inedite e singolari istanze di autonomia, e dall’altro però lo “condannano” a nuove, diffuse e logoranti condizioni di sfruttamento.

Questa la premessa da cui crediamo sia utile partire.

Per quanto riguarda invece più specificatamente le domande di ricerca, crediamo che sia possibile anticipare quanto segue:

1. Come avviene la mediazione tra il lavoro e suoi contenuti professionali nell’ambito del lavoro cognitivo? Attraverso quali dispositivi di mediazione privilegiati s’instaura e organizza il rapporto tra capitale e forza-lavoro? Questa relazione in quali forme e dispositivi di funzionamento si articola e definisce? Da un punto di vista soggettivo le istanze che caratterizzano i lavoratori della fabbrica dell’immateriale producono o meno l’emergenza di nuove spinte all’autonomia e alla produzione di nuova soggettività? O rappresentano al contrario solamente delle aree professionali in cui prevalgono, salvo le eccezioni, condizioni di lavoro precario e intermittente? In che modo i lavoratori del cognitivo si rapportano con le coordinate culturali e normative della cosiddetta società salariale?
2. In relazione alle fenomenologie sociali che si organizzano attorno e dentro il lavoro cognitivo, esiste (l’esigenza di) una richiesta di rappresentanza collettiva (ancora taciuta e inespressa)? Sotto quali condizioni forme innovative dell’azione sindacale possono essere riconosciute e organizzate dagli stessi lavoratori? Esistono delle logiche di rappresentanza e di vertenzialità possibili e magari già embrionalmente presenti nei luoghi del lavorare cognitivo? In che modo l’azione sindacale può dare conto della crescente complessità tra tempi di lavoro e tempi di vita che caratterizza per lo più tali attività professionali?

La definizione dell’oggetto della ricerca. Partiamo inoltre dalla difficoltà a definire in maniera esaustiva e definitiva il concetto di lavoro cognitivo. Ci pare in tal senso corretto, almeno nella prima fase della ricerca, assumere come oggetto della ricerca, non una concezione unilaterale e già ben precisata del lavoro della conoscenza, ma invece una definizione aperta, graduabile e tensiva tra gli aspetti materiali e gli aspetti immateriali del lavoro. Dove questi ultimi tendono però a risultare da un lato sempre più rilevanti nel determinare il valore d’uso dell’azione produttiva e dall’altro sempre più incorporati alle intrinseche capacità soggettive e cooperative del lavoratore.

Il progetto di ricerca, pensato su base comparativa tra tre regioni italiane (Emilia-Romagna, Toscana e Veneto), intende dunque concentrarsi su quell’insieme di pratiche lavorative dove l’apporto della conoscenza, e più in generale dove l’apporto dell’emozionale, del creativo, del riflessivo, del soggetto è determinante nel processo di produzione del valore.

A partire da queste prime sollecitazioni il progetto di ricerca si articola in tre fasi distinte.

A. Realizzazione di interviste qualitative a lavoratori e lavoratrici cognitivi, con l’intenzione di esplorare i luoghi, le figure e i tempi del lavoro cognitivo. L’indagine qualitativa sarà propedeutica alla realizzazione del questionario, da diffondere on-line successivamente a questa fase.
B. Una ricerca trasversale, e condivisa lungo tutto il suo ciclo metodologico, dai tre territori, basata sulla diffusione di un questionario on-line che abbia lo scopo, da un lato di chiarire lo sfondo più generale all’interno del quale il lavoro cognitivo si esercita, e dall’altro di precisare le caratteristiche soggettive e i profili dei lavoratori coinvolti. In questa fase non ci pare utile fissare particolari confini (anagrafici e settoriali) alla popolazione di riferimento, ma prevedere di elaborare il dato in una fase successiva sulla base dei dati raccolti e a seconda delle successive e più specifiche domande di ricerca che emergeranno.
C. Comparazione delle risultanze delle diverse azioni di ricerca al fine di valutare la natura delle diverse domande di tutela e rappresentanza ed, eventualmente, di progettare e quindi proporre la sperimentazione territoriale di nuove forme di pratica sindacale per questi ambiti professionali.