L’Osservatorio sulla rappresentanza si propone non solo come azione di ricerca volta ad investigare le trasformazioni culturali che stanno attraversando il corpo vivo del sindacato, i delegati sindacali per l’appunto, ma anche quello di portare in superficie quali siano le criticità e le potenzialità che caratterizzano le relazioni instaurate dal singolo rappresentante dei lavoratori nello svolgimento della sua attività di rappresentanza dentro e fuori l’azienda.
Il delegato sindacale è infatti il terminale attraverso cui l’organizzazione sindacale riesce a leggere, interpretare e decifrare i diversi cambiamenti che attraversano il mondo del lavoro: il delegato sindacale come termometro sociale.
La centralità del delegato sindacale è inoltre quanto mai attuale alla luce dell’accordo sulla rappresentanza che rilancia e valorizza il ruolo negoziale che la struttura di rappresentanza sindacale dovrebbe. Ma perché il compito negoziale sia esaustivamente assolto è necessario comprendere gli spazi contrattuali di cui i singoli delegati dispongono, le forme di partecipazione diffuse in azienda, quali siano le competenze di cui necessitino i singoli delegati e quale sia il rapporto tra rappresentanza politica e rappresentanza sociale. Proprio per questo l’indagine tenta di comprendere le relazioni che intercorrono con l’azienda sul fronte negoziale e partecipativo, la qualità della relazione tra organizzazione sindacale e delegato ed il rapporto tra sindacato e politica.
L’indagine sul delegato sindacale rappresenta quindi un valore aggiunto sia per la quantità di informazioni messe a disposizione del sindacato (oltre 200 item di analisi) sia per riportare al centro dell’osservazione l’articolazione della complessità sindacale più sensibile al cambiamento dei tempi. In un modello sindacale a canale unico, ovvero dove la struttura di rappresentanza aziendale è contemporaneamente espressione dei lavoratori e del sindacato e dove quindi diritti negoziali e partecipativi si fondano, le strategie di cambiamento del sindacato passano inevitabilmente dalla figura del delegato sindacale e in stretta collaborazione con esso devono essere costruite per favorirne l’efficacia e l’attualità.
Il delegato sindacale è infatti il terminale attraverso cui l’organizzazione sindacale riesce a leggere, interpretare e decifrare i diversi cambiamenti che attraversano il mondo del lavoro: il delegato sindacale come termometro sociale.
La centralità del delegato sindacale è inoltre quanto mai attuale alla luce dell’accordo sulla rappresentanza che rilancia e valorizza il ruolo negoziale che la struttura di rappresentanza sindacale dovrebbe. Ma perché il compito negoziale sia esaustivamente assolto è necessario comprendere gli spazi contrattuali di cui i singoli delegati dispongono, le forme di partecipazione diffuse in azienda, quali siano le competenze di cui necessitino i singoli delegati e quale sia il rapporto tra rappresentanza politica e rappresentanza sociale. Proprio per questo l’indagine tenta di comprendere le relazioni che intercorrono con l’azienda sul fronte negoziale e partecipativo, la qualità della relazione tra organizzazione sindacale e delegato ed il rapporto tra sindacato e politica.
L’indagine sul delegato sindacale rappresenta quindi un valore aggiunto sia per la quantità di informazioni messe a disposizione del sindacato (oltre 200 item di analisi) sia per riportare al centro dell’osservazione l’articolazione della complessità sindacale più sensibile al cambiamento dei tempi. In un modello sindacale a canale unico, ovvero dove la struttura di rappresentanza aziendale è contemporaneamente espressione dei lavoratori e del sindacato e dove quindi diritti negoziali e partecipativi si fondano, le strategie di cambiamento del sindacato passano inevitabilmente dalla figura del delegato sindacale e in stretta collaborazione con esso devono essere costruite per favorirne l’efficacia e l’attualità.