Il contesto
Fin dall’inizio degli anni novanta, c’è stata una tendenza generale nelle ristrutturazioni industriali verso una concentrazione sulle attività centrali e un’esternalizzazione di un’ampia gamma di altre funzioni aziendali. Le imprese cercando di focalizzarsi su quello che può essere definito il loro “core business” tendono ad esternalizzare le attività ritenute non centrali ad altre aziende che sono specializzate in quelle aree. Oltre ai costi, questo è motivato da considerazioni relative a capacità manageriali, le forze di lavoro e la gestione delle conoscenze e degli aspetti riguardanti la qualità di prodotto. Più recentemente, la delocalizzazione del lavoro e l’emergere di catene del lavore a livello globale in un numero sempre maggiore di settori industriali ha innescato un acceso dibattito sull’offshore outsourcing, in particolare nelle attività dei servizi e del lavoro altamente qualificato.
I processi di ristrutturazione comportano una decomposizione e ri-composizione dei settori, delle imprese, dei luoghi di lavoro e dei lavori. Questi processi hanno conseguenze di vasta portata sui livelli occupazionali, la sicurezza del lavoro, l’organizzazione del lavoro e la qualità della vita lavorativa. Le ristrutturazioni possono anche intensificare la segmentazione del mercato del lavoro e portare ad una frammentazione dell’occupazione. Inoltre, la crescente complessità della governance e del controllo delle nuove relazioni organizzative ha come risultato una crescente instabilità, imprevedibilità e insicurezza nelle relazioni di potere a livello della catena del valore, nei network, nelle organizzazioni, nei luoghi di lavoro e per gli individui. I subappaltatori e le aziende di fornitura sono spesso delle PMI che sono in una posizione subordinata nei confronti dei loro clienti. L’esternalizzazione che è parte del cambiamento strutturale dell’economia è, infatti, dominata da grandi fornitori a livello globale.
A livello delle relazione industriali i processi sopra menzionati hanno comportato una disintegrazione verticale dei gruppi multinazionali contribuendo alla destrutturazione della contrattazione a livello aziendale e settoriale. Nelle aziende subappaltatrici, nelle aziende di fornitura e nelle agenzie di lavoro temporaneo spesso la contrattazione collettiva non viene effettuata, vengono firmati accordi deboli a livello aziendale o applicati diversi contratti collettivi. Le imprese focali, trasferendo il lavoro alle aziende sopra menzionate, determinano nuovi confini organizzativi lungo la catena del valore e la frammentazione delle tradizionali strutture della contrattazione. In alcuni casi i rappresentanti dei lavoratori stanno sviluppando nuove campagne e stanno usando il potere residuale nelle grandi imprese per istituire nuove forme di rappresentanza in nuove aziende e nuovi settori, ma questi non hanno avuto successo nel ricostruire una contrattazione coordinata.
Obiettivi
Il progetto mira a gettare luce su questi problemi, focalizzando l’attenzione sulle relazioni tra i cambiamenti avvenuti a livello dell’economia di alcuni Stati membri dell’UE e i mutamenti avvenuti nell’occupazione, nelle condizioni di lavoro e nelle relazioni industriali nell’ambito dei processi di ristrutturazione lungo le catene del valore.
La segmentazione del mercato del lavoro e la frammentazione delle condizioni occupazionali implicano il rischio di ridurre la coesione sociale che è alla base del modello sociale europeo. Al riguardo, il progetto analizzerà fino a che punto la crescente complessità della governance delle relazioni tra imprese conduce ad una instabilità crescente e a mutamenti nei rapporti di potere nelle relazioni industriali ai differenti livelli della catena del valore.
In primo luogo, il progetto indagherà l’impatto dei processi di scomposizione dei settori e delle imprese sulle strutture del mercato del lavoro, sui livelli occupazionali, sull’organizzazione del lavoro e sulle condizioni di lavoro. Inoltre, sarà analizzato il tipo di relazione tra la disintegrazione dei settori e delle imprese, da un lato, e la destrutturazione della contrattazione a livello aziendale e settoriale associata alla debolezza della rappresentanza degli interessi, dall’altro. Sarà anche analizzato in che modo la crisi economica ha influenzato i processi di scomposizione dei settori e delle imprese.
Dal momento che ci sono probabilmente significative differenze tra le aziende focali, i fornitori e subfornitori, le controllate e le agenzie di lavoro temporaneo per ciò che concerne la contrattazione collettiva, devono essere esaminati i livelli di copertura della contrattazione collettiva e di protezione ai vari livelli della catena del valore. In questo contesto, sarà anche analizzato l’impatto dei nuovi confini organizzativi nella catena del valore e della frammentazione delle tradizionali strutture della contrattazione sull’occupazione e sulle condizioni di lavoro così come sui livelli salariali. Per quanto riguarda la rappresentanza degli interessi a livello aziendale sarà indagato fino a che punto i diritti di informazione e consultazione stabiliti da varie direttive europee, in particolare dalla direttiva 2002/14/EC, sono applicati ai diversi livelli della catena di fornitura.
In secondo luogo, saranno esaminate anche le strategie di rappresentanza degli interessi e la contrattazione collettiva, al fine di superare i rischi e i problemi collegati al processo di scomposizione degli settori e delle imprese. Il progetto identificherà le specifiche strategie delle organizzazioni sindacali e dei rappresentanti dei lavoratori nei diversi sistemi di relazioni industriali nazionali fin’ora attuate. In particolare, il progetto indagherà i tentativi di ricostruire le relazioni industriali lungo la catena del valore fin’ora emersi.
In questo contesto sarà particolarmente interessante esaminare le strategie di:
- ricostruzione di una contrattazione coordinata;
- ricomposizione delle strutture di rappresentanza degli interessi;
- cooperazione delle organizzazione sindacali a livello inter-settoriale;
- uso dei patti sociali a livello territoriale e/o regionale.
Dal momento che le risposte saranno differenti nei diversi stati membri dell’UE, il progetto cercherà di individuare la relazione tra le particolari caratteristiche dei rispettivi sistemi di relazioni industriali nazionali e le specifiche strategie sviluppate, al fine di superare gli aspetti critici legati ai processi di disintegrazione nella catena del valore.
Guardando alla riorganizzazione internazionale delle catene del valore nei diversi settori il progetto cercherà anche di identificare le caratteristiche specifiche dei processi di disintegrazione nelle imprese e nei rispettivi settori.
Alcune domande specifiche della ricerca
Varie ricerche dimostrano che gli Accordi Quadro Transnazionali (AQT) che definiscono standard minimi di lavoro trovano applicazione anche negli stati membri dell’UE. Questo è particolarmente vero per gli AQT, che sono applicati non solo nelle imprese focali ma anche nelle aziende di fornitura. Per questa ragione, il progetto di ricerca analizzerà il possibile ruolo degli AQT nel garantire certi standard nel campo dei diritti individuali, delle condizioni di lavoro e delle relazioni industriali.
Inoltre, il progetto esaminerà fino a che punto è garantita l’applicazione delle direttive europee sull’informazione e la consultazione. Nel contesto delle relazioni industriali a livello nazionale, sarà analizzata l’applicazione dei diritti di informazione e consultazione stabiliti dalla direttiva 2002/14. Inoltre, nel caso di gruppi multinazionali verrà anche analizzato l’applicazione della direttiva sui diritti di informazione e consultazione dei Comitati aziendali europei.
Metodologia
Il progetto di ricerca sarà svolto in prospettiva comparata, analizzando i mutamenti in cinque Stati membri dell’UE, in collaborazione con le regioni del partenariato in Francia, Spagna, Germania, Polonia e Italia. Sarà analizzata la catena del valore dell’industria automobilistica. Poiché, in generale, la catena del valore ha una dimensione transnazionale, la catena del valore da analizzare dovrebbe includere almeno due delle regioni partner.
Per rispondere alle domande sopra menzionate il progetto indagherà i contenuti, le forme e i livelli dei contratti collettivi, il ruolo e le strategie delle strutture di rappresentanza degli interessi, le esperienze di contrattazione collettiva, così come le possibili frammentazioni nella catena del valore.
In prima istanza, si esamineranno l’occupazione e le condizioni di lavoro accanto alle relazioni industriali nelle imprese focali e nelle aziende di fornitura e subfornitura. In seconda istanza, saranno indagati i tentativi di ricostruire le relazioni industriali lungo la catena del valore. Questi tentativi potranno includere il coordinamento della rappresentanza degli interessi a livello inter-aziendale così come le nuove forme di contrattazione collettiva a livello pluridatoriale. In questo contesto, saranno esaminati in profondità le forme innovative di contrattazione collettiva quali gli AQT, i patti regionali e territoriali così come gli accordi negoziati a livello della catena del valore (o parte di esso).
Oltre all’analisi degli accordi collettivi il progetto sarà basato su interviste con:
- rilevanti attori di entrambe le parti dell’industria sia a livello settoriale, che territoriale e/o regionale;
- rappresentanti delle istituzioni a livello locale e/o regionale.
Inoltre, si è programmato di sviluppare degli studi di caso che includeranno interviste con rappresentanti di entrambe le parti dellì’industria sia nelle imprese focali che in selezionate imprese che operano lungo la catena del valore.
Poiché la catena di fornitura in molti casi ha una dimensione inter-settoriale così come transnazionale, per ogni studio di caso le interviste suddette saranno portati avanti nei rispettivi settori in almeno due differenti paesi.
Durante il progetto ci saranno cinque eventi. Al meeting di presentazione del progetto sarà discussa l’impostazione generale del progetto. Al secondo incontro saranno presentati le metodologie di ricerca quantitativa e qualitativa. Saranno selezionati anche gli studi di caso da realizzare nei vari paesi. Il terzo incontro sarà dedicato alla presentazione dei primi risultati e alla preparazione della fase finale del progetto. Per il quarto incontro è previsto un seminario di formazione al quale parteciperanno delegati e sindacalisti delle varie regioni del partenariato. Alla conferenza finale i risultati del progetto verranno discussi con rilevanti attori delle relazioni industriali e esperti dell’accademia. La conferenza sarà organizzata a Bologna.
Team IRES Emilia-Romagna
Volker Telljohann (responsabile) volker_telljohann@er.cgil.it
Carlo Fontani carlo_fontani@er.cgil.it
Eloisa Betti eloisabetti@gmail.com
Seminari e conferenze:
13/14 settembre 2012, Primo incontro del gruppo di pilotaggio, Valencia, Spagna
4-6 February 2013, Secondo incontro del gruppo di pilotaggio, Kassel, Germania
15/16 May 2013, Terzo incontro del gruppo di pilotaggio, Poznan, Polonia
17-19 June 2013, Seminario di formazione, Bologna
30 September 2013, Conferenza finale, Bologna
Partner
CGIL Emilia-Romagna, Italia (coordinamento)
CISL Emilia-Romagna, Italia
UIL Emilia-Romagna, Italia
CCOO Pais Valencia, Spagna
UGT Pais Valencia, Spagna
CGT Aquitaine, Francia
DGB Assia-Turingia, Germania
IRES Emilia-Romagna, Italia (coordinamento scientifico)
OPZZ Wielkopolska, Polonia
Solidarnosc Wielkopolska, Polonia
Il progetto viene finanziato dalla Commissione europea
Sito incavalc - www.incavalc.eu
Questionario
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