Descrizione sintetica del progetto


La fase congressuale nella quale è impegnata la Cgil trova nel Piano del Lavoro, presentato a gennaio 2013 e affinato nel corso dell’ultimo anno, l’asse tematico e strategico attraverso il quale si propone come soggetto attivo nel governo del cambiamento. A tale scopo risulta indispensabile per il Sindacato, in qualità di soggetto programmatico, disporre degli strumenti di informazione, conoscenza, valutazione ed elaborazione per riuscire a monitorare le dinamiche economico-sociali in atto e per costruire prospettive future in linea con gli impegni assunti nel Piano del Lavoro. Per seguire le trasformazioni economico-sociali dei diversi territori della regione, l’Ires Emilia-Romagna ha già consolidato l’esperienza degli Osservatori della Economia e Lavoro. Tali strumenti, finalizzati all’analisi economico-sociale dei diversi territori, vengono ora affiancati da una nuova attività finalizzata a supportare le strutture sindacali nella declinazione territoriale del Piano del Lavoro.
L’idea di implementare il Piano del Lavoro a livello territoriale si compone della messa a punto di un sistema di monitoraggio e valutazione delle attività economiche e di investimento che rientrano nell’ottica del Piano del Lavoro e, a seguire, di una proposta di politica per lo sviluppo territoriale che può essere articolato nelle seguenti fasi:


Fase 1 - Monitoraggio delle azioni che rientrano nell’ottica del piano del lavoro, articolato per territorio e che sia a sostegno delle analisi e decisioni che vengono adottate  localmente e a livello regionale.
Fase 2 - Valutazione ai fini della creazione di occupazione delle azioni di investimento ideate e proposte da soggetti pubblici e privati, nazionali e internazionali, in ogni territorio e in chiave generale regionale.
Fase 3 - Elaborazione delle priorità di intervento basata su una valutazione strategica delle prospettive dell’economia di ciascun territorio e della regione nel suo complesso.  

 

Intervista ai testimoni privilegiati


Le interviste ai testimoni privilegiati avranno come obiettivo quello di raccogliere informazione sui progetti di investimento ritenuti strategici dall’interlocutore, laddove per progetti di investimento strategici per il territorio si intendono i piani e i progetti di investimento che hanno un impatto significativo (per dimensione, criticità e funzionalità sistemica o potenziale innovativo) sulla struttura dei settori chiave e degli ambiti di intervento prioritari del territorio.
Per settori chiave si intendono i settori di attività più importanti del territorio in cui il concetto di importanza è definito in termini di capacità di produzione di valore aggiunto, capacità di innovazione, capacità occupazionale, interesse generale e sociale.
Per ambiti di intervento prioritari si intendono i fattori costituenti la dotazione strutturale e infrastrutturale del sistema produttivo territoriale. In particolare: infrastrutture di comunicazione fisica e informativa, sistemi logistici, infrastrutture sociali e socio-sanitarie, infrastrutture formative ed educative, infrastrutture del sistema di innovazione, dotazione del patrimonio artistico e culturale, infrastrutture di gestione e controllo dell’ambiente e della sicurezza del territorio.
Naturalmente, data la varietà e la differente natura dei testimoni che verranno intervistati, a seconda della tipologia di attore, le indicazioni relative ai progetti ritenuti strategici possono essere anche molto differenti fra loro e proprio dal riconoscimento di tale varietà potrà scaturire una visione più ampia e concreta delle potenzialità di sviluppo di ciascun territorio.

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