Codice anagrafe nazionale ricerche: 58240
Denominazione: Istituto di Ricerche Economiche e Sociali dell'Emilia-Romagna

CF: 92032080373
Codice iscrizione provvisorio anagrafe: 58240

Data codice iscrizione anagrafe: 11/01/2007
Sede legale Via Marconi 69
Regione Emilia-Romagna
Provincia BO
CAP 40122
Comune Bologna

Fax: 051-294804
Natura giuridica: Altri Enti
Attività: ISTAT: 73200
Descrizione:
Attività Ricerca e sviluppo sperimentale nel campo delle scienze sociali e umanistiche

Research Area: Local development
Year: 2007
Type of Publication: Technical Report
Authors: Alfredo Cavaliere; Cesare Minghini
Address: Bologna Institution: Ires emilia-Romagna
Type of Publication: Materiali Ires
Abstract:
L'Ires Cgil Emilia- Romagna e la Camera del Lavoro Territoriale di Bologna hanno presentato a Vergato lo scorso 16 maggio 2009 la ricerca “I nodi dello Sviluppo: rafforzare le reti, prevenire l'isolamento. Lavoro, economia e territorio nell'Appennino bolognese”. Nel dibattito che ha seguito la presentazione della ricerca sono intervenuti Duccio Campagnoli, Assessore alle attività produttive della Regione Emilia – Romagna e Danilo Gruppi, della Segreteria della Camera del Lavoro Metropolitana di Bologna. Così come affermato da Alfredo Cavaliere, Ricercatore Ires Cgil Emilia- Romagna che ha presentato la ricerca, la montagna non può essere considerata un territorio marginale in declino demografico, con un tessuto produttivo arretrato. L'area presa in considerazione all'interno della ricerca (che comprende 13 Comuni della nascente comunità montana dell'Appennino bolognese) ha un'età media inferiore a quella provinciale ed ha visto negli ultimi cinque anni la sua popolazione crescere più che nel resto della provincia. Accoglie inoltre alcune attività di eccellenza negli ambiti sociale, formativo, delle energie rinnovabili nonché nel settore imprenditoriale. Il Presidente dell'Ires Er, Cesare Minghini, intervenendo nel dibattito ha sostenuto che la montagna bolognese può candidarsi a essere uno dei nodi di quel Sistema Regione che il Piano Territoriale Regionale e il DUP, importanti documenti di programmazione proposti di recente dall’ente di via Aldo Moro, prefigurano per i prossimi anni. Le aree interne della Provincia di Bologna sembrano essere un punto d’incontro, piuttosto che una barriera, un incubatore di attività innovative, piuttosto che una zona in declino. L’Appennino bolognese – ha ricordato ancora il Presidente dell’Ires Er – per valorizzare appieno queste sue potenzialità, ha bisogno, come e forse più di altre parti della Regione, di contrastare le persistenti derive localistiche, di ragionare su una prospettiva strategica condivisa, favorendo il protagonismo degli attori sociali, economici e istituzionali. L’orizzonte della Città Metropolitana, come affermato da Danilo Gruppi, segretario della Camera del Lavoro Metropolitana di Bologna, è l’ambito entro il quale collocare una nuova visione e un progetto unitario dell’Appennino bolognese in grado di far leva sulle straordinarie opportunità che già sussistono e che la ricerca ha evidenziato. Con tale iniziativa la Cgil intende rappresentare uno stimolo per una nuova fase dello sviluppo sociale e economico di quella che dovrà essere la nuova e complessiva configurazione istituzionale metropolitana. Duccio Campagnoli, Assessore alle Attività produttive della Regione Emilia – Romagna, ha indicato nel suo intervento che i nodi e le potenzialità dello sviluppo dell’Appennino bolognese sono pienamente compatibili con l’idea dello sviluppo dell’area metropolitana bolognese. Il numero di abitanti della montagna, la loro configurazione anagrafica, l’offerta formativa di giovani e lavoratori oggi in attività sono pienamente in linea, ha affermato Campagnoli con le caratteristiche che affiorano nel resto della Provincia bolognese. Può essere quindi esplorata, in quanto feconda e densa di sollecitazioni positive l’idea di una città-montagna, il cui sviluppo territoriale sia perno di una più generale crescita dell’intera area metropolitana bolognese.